• Dermatite Atopica e Adolescenti: un peso non indifferente.

Per circa il 20 per cento dei bambini affetti da Dermatite Atopica, i sintomi possono continuare fino anche all’adolescenza.¹ Per questo motivo risulta fondamentale capire l’impatto che la malattia ha durante questa delicata fase della vita, una fase di transizione dove avvengono diversi cambiamenti non solo a livello fisico ma anche a livello sociale, cognitivo ed emotivo. Gli adolescenti infatti si trovano a dover affrontare diverse sfide durante l’adolescenza, sfide che li portano a sviluppare la propria autonomia, la propria identità e la propria immagine di sé.²

Ed è proprio durante questo periodo che l’aspetto del corpo assume un ruolo molto importante, più che in qualsiasi altra fase della vita. Non è difficile immaginare quindi come durante questo periodo l’impatto della Dermatite Atopica sulla vita di un adolescente sia molto alto visto che la malattia può svilupparsi in aree del corpo ben visibili a tutti.²  

Inoltre, gli adolescenti cominciano anche ad avere a che fare da soli con la malattia, sviluppando una attitudine personale nei confronti della terapia, e spesso non aderiscono completamente al trattamento. A fronte di ciò, esprimono il desiderio di ottenere dei risultati rapidi ed efficaci.²  

Un recente studio si è focalizzato pertanto in particolare sugli adolescenti e sulle loro famiglie e ha dimostrato come la Dermatite Atopica abbia un forte impatto sulla qualità della vita degli adolescenti in particolare dai 15 anni in su.

L’impatto sembra inoltre essere maggiore

• se la malattia è insorta da meno di cinque anni, suggerendo come probabilmente nel tempo le persone riescano a trovare delle strategie per migliorare la gestione della malattia²
• se è maggiore la severità di malattia²
• se anche un genitore risulta affetto dalla stessa malattia o lo è stato in passato, cosa che rende i genitori più preoccupati nei confronti della malattia del figlio²

Dallo studio emerge inoltre che la malattia non ha un peso solo sull’adolescente ma anche sulla famiglia. I genitori infatti oltre ad essere coinvolti nella gestione della patologia sono coinvolti anche nella gestione dei problemi che i figli incontrano nella loro quotidianità.  Un trattamento efficace pertanto dovrebbe andare a prendere in considerazione anche il peso che la malattia ha sulla qualità della vita al fine di migliorarla e ridurre pertanto anche il carico sulle loro famiglie oltre che la severità della malattia da un punto di vista clinico.²